venerdì 28 aprile 2017


Nomen est omen. Silenius fu in vita quello che il suo nome suggerisce: un saggio idiota troppo vizioso per aver cura di sé.
La sua saggezza era assolutamente inutile, non la si poteva applicare alla realtà... come l'arte, votata unicamente a soddisfare esigenze dell'intelletto.
Saggezza è inettitudine alla vita.
A dimostrazione di ciò, dell'inefficacia di tale dote, e dell'incapacità di questa nel risolvere i problemi comuni, quasi a sfregio delle sue stesse capacità,
allestiva al mercato un banchetto e vendeva, a un prezzo assolutamente onesto, ampolle della propria saggezza sublimata.
Tutti in città l'avevano comprata, persino i più scettici almeno una volta s'erano lasciati sopraffare dalla curiosità, e nessuno era mai tornato a lamentarsi,
ma in verità nemmeno a compiacersi d'aver ricevuto in dono inauditi prodigi. Dalla bocca delle persone sempre più spesso si sentiva pronunciare 'Diffida la saggezza!',
ma di soppiatto, poiché in fondo lo compativano.
Fu in questa bizzarra e stravagante circostanza che conobbi Silenius.
Trovai al mercato il suo banchetto, con tante ampolle dalle dimensioni più variegate, riempite con un liquido color rosso, limpido e cristallino, dall'aspetto di un distillato;
un'etichetta riportava la scritta 'sapientia'.

dal racconto Il mago Silenius, nel libro "Racconti VOL III - Fiabe noires, passioni e decadenza"

http://www.youcanprint.it/fiction/fiction-generale/racconti-fiabe-noires-passioni-e-decadenza-vol3-9788893061247.html

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