martedì 29 novembre 2016

Racconti Vol I e II



RACCOLTA DI OSSESSIONI,
SUGGESTIONI 
E VISIONI ONIRICHE




L'opera in due volumi raccoglie una serie di racconti di ispirazione gotico/vittoriana ordinati per tematiche. L'autore utilizza uno stile ottocentesco che richiama quello degli scrittori classici del genere. Sono ricorrenti le riflessioni sull'amore, la morte, la reincarnazione, il confine tra mondo terreno e mondo degli spiriti. È una lettura introspettiva, enigmatica, per gli idealisti e i nostalgici


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Prefazione:



Non ammetto l’elogio o la critica per quanto ho scritto in questo libro, venga esso considerato un capolavoro o un’infamia. Non me ne darete il merito né m’attribuirete alcuna colpa, io non sono nessuno, sono solo uno strumento, un mezzo: l’imperfetto ambasciatore al servizio dall’Estro, l’unico vero artefice della parola scritta. L’Estro come passione, ispirazione, l’Estro come tempesta e impeto.
Non si tratta della semplice dedizione di uno scrittore all’arte, o a un modo come un altro per esorcizzare insofferenze, angosce e rancori, per illudersi di sogni e ambizioni; è la testimonianza di qualcosa di superiore, sovrumano e sovrannaturale, di un mondo alternativo, fittizio o immaginario, parallelo o semplicemente passato, al quale ogni volta approdato come a un’isola di salvezza per goderne gli agi spirituali.

I miei racconti non sono certo di facile lettura e comprensione, la mia è una scrittura complessa, contorta, ermetica; non è per me prerogativa intrattenere o soddisfare il lettore comune. La mia scrittura è semplicemente affermazione di sé, del proprio ego.
È soprattutto un viaggio introspettivo, di abbandono, per un de-dalo senza tempo, tra nostalgie di un’epoca remota e visioni moderne rivedute in chiave passatista; tra considerazioni chimeriche degli stati ideali ed esaltazioni del mondo sovrannaturale e mistico.
Credo all’amore, alla vita, e così agli Dei, alla morte e alla reincarnazione; il confine tra il mondo terreno e il mondo degli spiriti non esiste, è solo frutto di una cecità imposta dai dogmi e dal progresso.
A tutti coloro che reputeranno i miei racconti nient’altro che frutto della fantasia invito a guardare oltre, a dimenticare la luce accecante e a diffidare delle false promesse, di chiudere gli occhi e aprire la mente all’oscurità, affinché le stelle possano guidare la psiche al giusto fine. Qualora non riusciste, non giudicatemi, viviamo semplicemente la vita su due piani differenti.
L’opera è divisa in due volumi, nei quali i racconti non compaiono in ordine cronologico di composizione ma sono raccolti in cinque tematiche principali.


Nel primo volume:

Suggestione: poiché tutto può essere fonte di ispirazione e racchiudere in sé una storia da raccontare;

Occhi e fotografia: emblema di una passione per il XIX secolo e in particolare per le arti fotografiche, le usanze e i costumi di quegli anni. Raccoglie tutte le storie ispirate dalla contemplazione di fotografie dell’epoca vittoriana, uniche e originali, presenti nella mia personale collezione.
Dal mio punto di vista di notevole interesse è la storia della trilogia “Occhi”, in omaggio a due cabinet cards della medesima ragazza comprate all’asta in due occasioni differenti, intercorse a un anno di distanza. Il seguito, infatti, è stato concepito solo dopo aver trovato per puro caso la seconda fotografia.


Nel secondo volume.

Ossessione: di tema intuibile, personaggi assillati da incubi, da manie e fissazioni, pronti piuttosto a rinnegar se stessi che il proprio soggetto ossessivo;

Onirico: dal dizionario, “attività psichica che ha luogo durante il sonno, caratterizzata da emozioni, percezioni e pensieri che si strutturano in una successione di immagini generalmente non regolata dalla logica o dalle normali convenzioni sociali, anche se apparentemente reale”. Niente meno che la raccolta di storie elaborate sulla base di sogni e incubi di me medesimo;

Omaggio: in onore agli scrittori che più hanno contribuito alla mia formazione, agli artisti più influenti, a volte anche banali chissà, che pur hanno avuto un ruolo importante nella mia vita; e ancora alle anime affini mai incontrate, alle spose di vite precedenti e future.
Abbiate rispetto di tutti i personaggi che incontrerete, dedicate a loro il tempo e le attenzioni che meritano, sono i miei figli, i miei compagni, le mie amanti. Come Prometeo li ho plasmati e ho donato loro il fuoco. Non biasimateli per i loro vizi e le loro colpe, punite me, che sì questa volta accetto di buon grado la punizione. Punite me, io solo affronterò la Nemesi divina incatenato alla roccia dell’aquila.

Così scrisse Marco Bianchini, nato il 27 giugno 1985, fuori posto, fuori tempo.

l’Autore

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